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CLASSIFICAZIONE ATEX


Lo studio possiede alte professionalità nella classificazione delle aree pericolose, sia che derivino da gas, sia che derivino da polveri potenzialmente esplosive

La Direttiva 94/9/CE, meglio conosciuta con l’acronimo di ATEX, è stata recepita in Italia con il DPR 126 del 23 marzo 1998 e si applica a prodotti destinati a essere utilizzati in atmosfere potenzialmente esplosive.
Con l’entrata in vigore della direttiva ATEX sono state abrogate le norme precedentemente in vigore e dal 1 luglio 2003 è vietata la commercializzazione di prodotti non conformi alle nuove disposizioni: ciò è possibile attraverso l’armonizzazione dei requisiti giuridici di sicurezza, seguendo un approccio basato sui rischi. L'obiettivo della direttiva è anche eliminare o, quanto meno, minimizzare i rischi derivanti dall’uso di alcuni prodotti all’interno o in relazione a un’atmosfera potenzialmente esplosiva.
Rientrano nel campo di applicazione della direttiva apparecchi, da soli o combinati, destinati a essere installati in zone classificate a rischio di esplosione, sistemi di protezione che servono per arrestare o circoscrivere le esplosioni, componenti e pezzi essenziali al funzionamento di un apparecchio o di un sistema di protezione, dispositivi di sicurezza, di controllo, di regolazione, utili o necessari per il funzionamento sicuro e affidabile di un apparecchio o sistema di protezione.
Lo Studio esegue la classificazione delle aree con pericolo di esplosione sia per la presenza di gas sia per la presenza di polveri; la classificazione presuppone l’acquisizione di una serie di dati riferiti ai processi di produzione e/o lavorazione, ai materiali e alle sostanze impiegate e l’accesso a tutte le informazioni necessarie per eseguire una corretta progettazione.

La classificazione delle aree a pericolo di esplosione è un’operazione preliminare fondamentale in tutti gli ambienti laddove si utilizzino gas e liquidi infiammabili e/o polveri combustibili, in quanto è proprio dal risultato di tale classificazione che potrà essere effettuata la più idonea scelta sulla tipologia di impianti elettrici necessari in relazione al tipo di luogo presente.

In altri termini, una mancata od errata classificazione di un luogo può determinare la scelta di soluzioni impiantistiche non adatte, che a sua volta può essere causa di gravi conseguenze per persone e beni. Inoltre, con l’entrata in vigore delle cosiddette “Direttive ATEX” (anno 2003), il documento di classificazione, nato come esigenza strettamente elettrica, assume un’importanza ancora più vasta, essendo la fondamentale base di partenza per il “documento sulle protezioni contro le esplosioni”, obbligatorio ed a cura della Committenza (che ne ha una responsabilità diretta), nel quale si dovrà valutare i rischi legati ai pericoli di esplosione.

La classificazione delle aree è un’opera estremamente complessa ed articolata, che necessita sin dal principio di un’attiva partecipazione di più soggetti, che possano garantire al classificatore di avere a disposizione tutti i dati che gli necessitano per una valutazione precisa ed ottimale.
La Committenza, con l’ausilio del proprio personale tecnico ed ingegneristico, dovrà fornire tutte le informazioni necessarie in merito, ad esempio, al tipo ed alle caratteristiche chimico-fisiche delle sostanze impiegate, alle modalità ed alle condizioni di lavoro e di processo, al tipo ed alle caratteristiche della ventilazione presente nei vari ambienti, alla disposizione dei locali ed alla tipologia delle aperture presenti, ecc. Tutti i dati dovranno essere forniti in forma scritta e firmata dai responsabili preposti, in quanto anche la più minima informazione errata può essere causa di valutazioni non congrue da parte del Classificatore, che non potrà in tal caso esserne ritenuto responsabile.

Una volta acquisiti tutti i dati necessari, ed effettuati i sopralluoghi del caso, si procederà alla realizzazione della classificazione vera e propria, seguendo sostanzialmente le disposizioni ed i calcoli definiti dalle Norme CEI 31-30 (e Guida CEI 31-35) per i luoghi con presenza di gas/vapori/nebbie infiammabili, e dalle Norme CEI 31-52 (e Guida CEI 31-56) per i luoghi con presenza di polveri combustibili. Dalla classificazione si desumerà l’identificazione dei vari ambienti con le ZONE definite da norme e leggi, potendo da qui ripartire per la scelta degli impianti elettrici più idonei ad ogni tipo di ambiente e per la redazione, a cura della Committenza, del “documento sulle protezioni contro le esplosioni”, richiesto dalle Direttive ATEX.

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